L’ARCHEOLOGIA COME MISSIONE: GLI ITALIANI A MALTA
Gli archeologi italiani: la stagione dei successi internazionali Il lavoro degli archeologi italiani tra la metà dell’800 e i primi decenni del Novecento è costellato da scoperte eccezionali e imprese di grande valore sia sul piano della ricerca scientifica che dello spirito indomito dell’esplorazione: a Roma Giacomo Boni (dal 1898) e Rodolfo Lanciani (alla Direzione Generale dei Musei e Scavi tra il 1887 e il 1890) disegnano la città antica nei suoi luoghi più emblematici, a Pompei Giuseppe Fiorelli sperimenta la tecnica dei calchi per ridare vita ai poveri resti di chi fuggiva dall’eruzione (1858) e procede con la messa
IL CORTILE DEI FIORENTINI
Nella guida al Museo Archeologico pubblicata nel 1912, Luigi Adriano Milani, direttore del museo, presenta pieno di orgoglio l’allestimento dei resti romani di Firenze: seguendo un progetto complesso che vede riunite le testimonianze etrusche nelle sale del Museo Topografico, ognuna dedicata ai singoli centri della Dodecapoli, Milani dedica ai Florentini, gli abitanti di Florentia, il cortile interno del Palazzo della Crocetta, suddiviso in due ambienti collegati fra loro. Tale scelta ha non solo il pregio di contenere in un’area separata dal resto dell’esposizione i reperti relativi alla storia antica della città, ma anche il merito di restituire al visitatore un’idea
REGGIA DI QUISISANA: VIAGGIO NELLE VILLE ROMANE DEL GOLFO DI NAPOLI
Esattamente un anno fa, il 24 settembre del 2020, il Parco Archeologico di Pompei, con l’organizzazione di Electa, inaugurava il Museo Archeologico Libero D'Orsi allestito nelle sale della Reggia di Quisisana a Castellammare di Stabia. Un’operazione di grande respiro, che in un colpo solo restituiva alla comunità una reggia borbonica dalla storia prestigiosa e le testimonianze materiali delle splendide ville romane del golfo di Napoli. La storia del luogo va assaporata come un gioco di scatole cinesi: sono infatti gli Angioini a costruire un palazzo che servisse come luogo di villeggiatura e per rigenerarsi. La tradizione individua l’origine del nome in
MARMI TORLONIA: UNA COLLEZIONE DA PRINCIPI
Marmi Torlonia: una collezione di marmi antichi che racconta la storia di una famiglia che si impone nella Roma di fine Settecento Le feste nel palazzo di Giovanni Torlonia erano “le più belle e meglio organizzate di quelle della maggior parte dei sovrani d’Europa”, così le descrive Stendhal nelle Promenades dans Rome (1829). Il marchese di Romavecchia e duca di Bracciano ha in realtà origini piuttosto umili, il padre di Giovanni, infatti, proviene dall’Alvernia e a Roma è stato mercante di stoffe, ma accanto al suo negozio ha aperto un Banco, ed è a questo che la famiglia Torlonia deve
MUSEO SALINAS DI PALERMO: VIAGGIO NELLA STORIA DELLA SICILIA
Il Museo archeologico regionale Antonino Salinas di Palermo è il più antico della Sicilia e uno dei più antichi del territorio italiano. Si forma da un primo nucleo di reperti che nel 1814 l’Università di Palermo deposita nella Casa dei Padri Teatini di San Giuseppe, ma ben presto si aggiungono oggetti provenienti da collezioni di patrizi palermitani e dagli scavi campani, vale a dire da territori che, giuridicamente, fanno parte del Regno borbonico delle Due Sicilie. È ancora il governo borbonico a intercettare nel 1823 i due architetti inglesi, Samuel Angell e William Harris, che cercavano di portare al British Museum